I DIRITTI SI APPLICANO NON BASTA PROCLAMARLI

Oggi ho deciso di raggiungere i dipendenti della partecipata del Comune di Lecce per la sosta ed il trasporto, in agitazione per alcuni diritti che non si vedono riconosciuti, come quello a non computare tra le assenze, ai fini del raggiungimento dei premi, l’assenza mentre si dona il sangue, quella per COVID, per congedo parentale ed ai sensi della legge n.104.

In questa fase abbastanza accesa, si è rotto il fronte sindacale, con evidente grave danno per i lavoratori, che hanno tutto da perdere se i loro rappresentanti non si presentano compatti sui tavoli.

Ho ritenuto, tuttavia, di lasciare fuori il merito della vicenda e di ascoltare i lavoratori.

Queste occasioni sono certamente energia e linfa per chi decide, a qualsiasi titolo, di fare politica, e così è stato anche per me.

Di seguito riporto la nota stampa predisposta ieri e ripresa dai media.

“Leggo con non poca preoccupazione quanto sta succedendo tra i lavoratori della SGM, le rappresentanze sindacali e gli organi di vertice della indicata società partecipata.

Ritengo che l’unità sindacale, così come l’unità dei lavoratori, sia certamente un valore che va perseguito e caldeggiato, a maggior ragione se il socio di maggioranza della società e la presidenza che lo stesso esprime è di matrice progressista.

Le parole emerse durante la commissione controllo da parte della dirigenza sono certamente gravi ma lo sono ancor di più gli atti che ne sono seguiti, fatti di accordi che ledono, perlomeno sotto il profilo della opportunità, la parità di trattamento dei lavoratori da un lato ma anche i principi che professiamo quotidianamente, come la tutela delle donne sui luoghi di lavoro, troppo spesso chiamate a dover rinunciare alla propria attività ed alla propria carriera per la cura della famiglia, ad esempio. Come coniugare la difesa degli anziani se non si riconoscono pari diritti a coloro che, come previsto dalla legge, accudiscono un parente infermo? Ad una donna che non raggiunge il proprio obiettivo perché si è assentata per accudire un figlio?

Sui diritti, come è ormai normale che sia, si può certamente discutere, sulla parità di trattamento e di dignità dei lavoratori certamente no.

A tal proposito, quindi, pare quanto mai opportuno che il Sindaco, in qualità di legale rappresentante del Comune di Lecce, socio di maggioranza di una società che ha compiuto 22 anni, dia l’indirizzo politico necessario e si adoperi al fine di ricomporre la normale dialettica delle relazioni sindacali e, nel caso ravvisi una violazione dei diritti dei lavoratori, intervenga con tempestività.

In attesa che la Società di gestione del trasporto e della sosta diventi pubblica, è bene che inizi a parlare un linguaggio nuovo, in cui azienda, lavoratori ed utenza siano parte del medesimo disegno”.