Elezione del Presidente della repubblica

Sorrido, di fronte alla possibilità che il Cavaliere possa giungere al Quirinale.

Le modalità con cui si propone sono tutte quelle tipiche del personaggio: i quadri regalati, le telefonate, qualche cena onestamente anche il resto che abbia potuto lui, o chi per lui, offrire mi incuriosisce.

Poi penso che, in una fase come questa, ciò avviene perché c’è un’unica grande assente che, secondo me, è la Politica.

Se ci pensate, la Politica è assente anche nella più grande sfida del dopoguerra che è il PNRR;  è assente nel reclutamento della classe dirigente, assente nella lettura e nella visione dei decenni che verranno, ormai distaccata dalla società, che viaggia su binari diversi.

La partita della Presidenza della Repubblica non sfugge a questo ragionamento, ed evidenzia bene che “in una stalla di muli, anche gli asini brillano”.

È vero: il desiderio di semplificazione è giustificabile ma non sempre semplificare è giustificato.

Personalmente sento la necessità di un/una garante della Costituzione, che sia di moralità indiscussa, in grado di suscitare empatia nei cittadini e che sia inclusivo/a. Non mi interessa che sia uomo o donna, mi aspetto che abbia questi talenti.